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... zampognari

Articolo scritto il 23 Dicembre 2012 nella sezione " Vita natural… durante "

... ed io lì, piccolo, estasiato ....




Gli zampognari. Andavano di casa in casa a suonare le loro novene, per racimolare qualche soldo. Ho ricordi vaghi, sovrapposizioni ... una sorta di zapping ante litteram. Ero un bambino, nei primi anni sessanta, non c´era certamente il consumismo odierno, la sfrenatezza godereccio-commercial-festaiola a tutti i costi del Natale di oggi. E da bambino, li aspettavo sempre con un misto di ansia e trepidazione: appena sentivo quel loro ritornello inconfondibile correvo a “proteggermi”. Ero impaurito ed incuriosito da quegli omoni fuori dalla mia quotidianità. Ricordo che da piccolo mia madre spesso li faceva entrare a riscaldarsi e gli preparava un latte caldo. Si accontentavano di fortunosi pasti e di una remunerazione che quasi mai consisteva in danaro spendibile e, quando questo accadeva, nelle loro tasche andavano a finire le poche lire pattuite per i loro “concerti” nelle botteghe, per strada, nelle case davanti ai presepi. Nella loro bisaccia, poi, andava a finire di tutto: salumi, pane, farina, olio, legumi, biscotti o dolci di Natale. Appena entrati gli zampognari mi scrutavano, mi sorridevano e si preparavano infine a suonare Tu scendi dalle stelle davanti al presepio. Con la zampogna dal sacco di pelle di ovino e la ciaramella, le ritorte ciocie, i gambali di pecora tenuti da strisce di pelli che tenevano su anche i pantalonacci alla zuava, la camicia di flanella a quadrettoni, il consunto giubbino di pelle, il mantello a ruota, il cappello conico, la bisaccia sulle spalle: uno sprazzo di magia. I bimbi della mia epoca erano fortunati, vivevano un Natale povero ma felice, a noi non ci venivano risparmiati i racconti, le favole e le poesie tristi, sollecitavano i sentimenti…. Sono certo che questo sia stato un bene. Io lì, piccolo ed affascinato, dal suono dei loro strumenti che riempivano di calore e di suggestione la mia casa. Mi sembrava così grande! Erano buoni e cortesi, almeno ai miei occhi. Mi ricordo che suonavano pochissimo, un minutino. Guardavano seri il presepe. Smettevano di suonare assieme all´improvviso ed erano subito severi. Il ricordo che ho degli zampognari mi permette, ancora oggi, di vivere la magia del Natale nella sua profondità, forse con quello spirito da bambino ormai perduto, ma indimenticato della bella e cara fanciullezza. Erano tempi difficili, non li rimpiango, ma indubbiamente erano molto più vicini a come dovrebbe essere vissuta la più importante festa della Cristianità. Vorrei tornare indietro con il tempo e per un attimo, solo per un attimo, rivivere quei momenti di tanti anni fa … sarebbe bellissimo e dolcissimo …. vorrei avere accanto papà e mamma … si, questo è il dono che chiederò adesso che scriverò la letterina a Gesù Bambino ...




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